Pomigliano d’Arco oggi e domani: quale futuro per lo stabilimento Stellantis
Stellantis a Pomigliano d’Arco tra Fiat Pandina, Alfa Romeo Tonale, Piano Italia e piattaforma STLA Small: cosa sappiamo davvero oggi sul futuro dello stabilimento campano
Lo stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco, il “Giambattista Vico”, non è solo una fabbrica: è un pezzo di identità del Mezzogiorno.
Qui nascono oggi la Fiat Pandina (erede della storica Panda), il SUV Alfa Romeo Tonale e, per alcuni mercati, il Dodge Hornet. Attorno a queste linee ruotano migliaia di posti di lavoro e un indotto fatto di aziende, officine e servizi che tengono in piedi l’economia di una larga fetta della provincia di Napoli e della Campania.
Negli ultimi anni, però, la transizione verso l’elettrico, i mercati incerti e i periodi di cassa integrazione e contratti di solidarietà hanno riportato al centro una domanda semplice ma pesante: che futuro avrà Pomigliano?
Il presente dello stabilimento Stellantis di Pomigliano
Nel 2025 lo stabilimento lavora principalmente su tre modelli:
- Fiat Pandina – la citycar ibrida, erede ideale della Panda, pensata per restare accessibile
- Alfa Romeo Tonale – il SUV compatto che presidia la fascia centrale della gamma Alfa
- Dodge Hornet – il “gemello tecnico” del Tonale per il mercato nordamericano
Sulla carta è un mix equilibrato tra modello di massa e modello più “premium”, entrambi ibridi. Nella pratica, però, il 2025 è stato un anno complicato:
- volumi in calo rispetto al 2024
- stop temporanei alle linee di Pandina e Tonale tra fine settembre e inizio ottobre
- uso di strumenti come i contratti di solidarietà per gestire i periodi di minore produzione
Pomigliano resta quindi uno stabilimento centrale nella strategia di Stellantis in Italia, ma vive una fase di equilibrio instabile: il presente regge, ma serve una rotta chiara per i prossimi anni.
Cosa prevede davvero il Piano Italia per Pomigliano
Una parte del futuro, almeno sulla carta, è già scritta nel Piano Italia concordato tra governo e Stellantis.
Per Pomigliano, i punti ufficiali sono tre:
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Panda/Pandina fino al 2030 La produzione della citycar resta a Pomigliano, con un orizzonte dichiarato fino al 2030. La fabbrica continuerà a essere uno dei poli Stellantis per le utilitarie di grande serie.
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Nuova generazione di Pandina sempre a Pomigliano Dopo l’attuale Pandina è prevista una nuova generazione, più avanzata sul fronte ibrido ed elettrico, anch’essa assegnata allo stabilimento campano.
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Arrivo della piattaforma STLA Small dal 2028 con due modelli compatti Dal 2028 nello stabilimento verrà installata la piattaforma modulare STLA Small, base per due nuovi modelli compatti elettrificati destinati al mercato europeo.
Queste scelte non eliminano le difficoltà del presente, ma dicono una cosa chiara: Pomigliano non è un sito in dismissione, bensì un tassello importante nel piano Stellantis.
La “berlinetta rialzata” Alfa Romeo: solo indiscrezioni
Accanto ai punti scritti nero su bianco nel Piano Italia, c’è anche la parte più sfuggente del futuro di Pomigliano: quella che vive nei corridoi delle fabbriche, nelle chiacchiere tra addetti ai lavori e negli articoli della stampa specializzata.
Qui rientra l’ipotesi più affascinante per molti alfisti: una nuova compatta Alfa Romeo su piattaforma STLA Small, destinata proprio a Pomigliano e spesso descritta come una sorta di “berlinetta rialzata”, collocata tra Junior e Tonale per prezzo e posizione di gamma.
Su questo punto è importante mettere subito dei paletti molto chiari:
- al momento non esiste alcun annuncio ufficiale da parte di Stellantis o Alfa Romeo
- il riferimento “tra Junior e Tonale” indica il posizionamento commerciale, non una scheda di misura già pronta
Quando si parla di “berlinetta rialzata”, l’immagine è più o meno questa: una compatta dal taglio sportivo, con una linea più filante di un SUV tradizionale ma con una postura un po’ più alta di una berlina classica. Insomma, qualcosa che unisce proporzioni da hatchback e presenza su strada da crossover, senza però che siano ancora fissati numeri precisi per lunghezza, altezza o passo.
Detto in modo semplice: questa Alfa Romeo su STLA Small è oggi una ipotesi industrialmente credibile, di cui parlano da tempo osservatori e insider del settore, ma non è ancora un modello annunciato. Finché non arriverà un comunicato ufficiale, resterà una promessa possibile, non una certezza.
L’impatto sul lavoro e sul territorio
Dietro i nomi dei modelli e le sigle delle piattaforme ci sono le persone.
Ogni fermo linea significa meno ore di lavoro, ogni scelta industriale sbagliata può trasformarsi in posti a rischio. Per questo il futuro di Pomigliano non riguarda solo Stellantis, ma l’intero equilibrio sociale di un pezzo di Campania.
Se gli impegni del Piano Italia saranno mantenuti e i nuovi modelli sapranno convincere il mercato, gli effetti positivi potenziali sono chiari:
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Maggiore visibilità sul medio periodo
Modelli assegnati fino al 2030 permettono a lavoratori e imprese dell’indotto di pianificare, invece di vivere alla giornata. -
Un ruolo europeo per Pomigliano
Due modelli compatti elettrificati possono trasformare lo stabilimento in uno dei centri Stellantis per il segmento B a basse emissioni.
Ma nulla è scontato: senza volumi adeguati e senza un vero lavoro di squadra tra azienda, sindacati e istituzioni, anche la piattaforma migliore rischia di non bastare.
Conclusione: una partita ancora aperta
Oggi Pomigliano si trova esattamente in mezzo al guado:
- il presente regge grazie a Pandina e Tonale, nonostante stop e incertezze
- il futuro minimo è scritto nel Piano Italia, con Panda fino al 2030 e l’arrivo di STLA Small
- il resto – inclusa la possibile Alfa Romeo “berlinetta rialzata” su STLA Small – è fatto di indiscrezioni, leak e rumor, interessanti ma non ancora scolpiti nella pietra
Da come verranno gestiti questi prossimi anni dipenderà una cosa molto semplice: se Pomigliano sarà ricordata solo come la fabbrica della Panda o come uno dei luoghi dove il Sud ha saputo prendersi un posto nell’automotive del futuro.
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