Intervista al professor Verolino: scienza, fede e ragione nel suo nuovo libro
Il docente della Federico II spiega perché scienza e fede non sono in conflitto e offre ai giovani alcune riflessioni per orientarsi in un tema così complesso.
Un confronto necessario, oltre i pregiudizi
Il rapporto tra scienza e fede è davvero un conflitto irrisolvibile, o è semplicemente un fraintendimento che ci accompagna da secoli? Ne abbiamo parlato con il professor Luigi Verolino, docente ordinario di Elettrotecnica presso l’Università di Napoli “Federico II” e ricercatore con una lunga esperienza accademica nel settore dell’ingegneria elettrica.
Con una carriera costruita tra laboratori, attività scientifica e pubblicazioni internazionali, Verolino ha affiancato alla sua formazione tecnica un percorso personale di riflessione filosofica e spirituale.
Da questo doppio sguardo nasce il volume Tra ragione, fede e scienza, scritto insieme a Pasquale Giustiniani e Raffaele Russo: un testo che approfondisce il dialogo attraverso conversazioni ricche di domande, esempi e prospettive complementari.
Questa combinazione di scienziato riconosciuto e intellettuale dalla visione profonda rende la sua prospettiva preziosa per chi cerca un equilibrio tra logica e trascendenza.
Un precedente confronto televisivo
Prima dell’intervista realizzata da stampacampania.it, il professor Verolino — insieme agli altri due autori del volume — era stato ospite della trasmissione Mattina Live, in onda su Canale 8, per una prima presentazione collettiva del libro.
Video Mattina Live (Canale 8)
Le parole del professore
Verolino lo afferma fin dall’inizio:
«Scienza e fede non sono nemiche. Sono due doni.»
E chiarisce subito dopo:
«Il conflitto non è tra scienza e fede, ma tra uomini di scienza e uomini di fede quando invadono i campi l’uno dell’altro.»
La scienza osserva il mondo presente, la fede si rivolge al mondo che verrà: due dimensioni diverse, che non si escludono a vicenda.
Al centro c’è la ragione, intesa come strumento capace di orientare entrambe.
Giovani e conoscenza: tra contenuti brevi e ricerca di profondità
Una parte importante del libro è dedicata ai giovani.
Il professore ricorda un’inchiesta pubblicata da Avvenire: molti giovani si dichiarano non credenti per cattive esperienze familiari o scolastiche; altri, invece, perché convinti che “uno scienziato non possa credere”.
Ed è proprio a questi ultimi che il volume si rivolge con maggiore forza.
Verolino spiega infatti che il libro è nato per rispondere a quel 40% di studenti e giovani che, influenzati da docenti o ambienti scolastici atei, hanno assorbito l’idea che per fare scienza bisogna necessariamente essere non credenti.
A sostegno della sua tesi, il professore ricorda:
«Tra i Nobel per la Fisica degli ultimi sessant’anni, almeno il 70% si dichiara credente.»
Verolino osserva anche come, negli ultimi anni, sia cambiato il rapporto dei giovani con lo studio e l’approfondimento:
«Oggi i giovani tendono a informarsi attraverso riassunti, video e contenuti brevi. Ma senza riflessione non si capisce né la scienza né la fede.»
Galileo e il ponte tra scienza e fede
Galileo Galilei — scienziato credente e pragmatico — rappresenta per Verolino la prova che scienza e fede possono convivere.
Il professore introduce anche il principio antropico:
«Le costanti fondamentali dell’universo sono così precise che, se anche solo una fosse diversa di una parte su un miliardo, la vita non si sarebbe sviluppata.»
Nell’intervista viene citata anche la coerenza intellettuale di Giordano Bruno, figura simbolica della ricerca radicale della verità.
Il richiamo del professore alla chiarezza e alla lealtà del pensiero
Verolino sintetizza così il cuore del dialogo tra scienza e fede:
«Per dialogare serve una sola cosa: onestà intellettuale.»
Una posizione netta, che il professore argomenta senza ambiguità:
«Gli atei che vogliono dimostrare l’inesistenza di Dio e i credenti che vogliono dimostrare scientificamente la sua esistenza cadono nello stesso errore.»
In altre parole, occorre distinguere ciò che può essere verificato da ciò che appartiene alla dimensione del mistero.
E ai giovani rivolge un invito diretto:
«Non liquidate il tema della fede con leggerezza. Prima o poi tutti, in modi diversi, ci confrontiamo con il limite. Per chi non crede la vita termina qui; per chi crede, invece, continua.»
Guarda l’intervista integrale
Per seguire il dialogo completo con il professor Luigi Verolino e ascoltare tutte le sue riflessioni sul rapporto tra scienza, fede e ragione è disponibile il video integrale sul canale YouTube di stampacampania.it.


