Quattro anni di ricerche per fare chiarezza su uno dei vulcani più complessi d’Europa. Alla Porta del Parco di Bagnoli, ricercatori, Protezione Civile e istituzioni si sono incontrati per presentare i risultati del progetto “Love Campi Flegrei”. L’incontro, riportato da diverse testate campane, ha offerto un quadro aggiornato sull’attività della caldera.

Le nuove analisi si sono concentrate soprattutto sulla parte sommersa del vulcano, un settore finora meno indagato in modo sistematico. I dati raccolti mostrano un sistema dinamico, in cui il comportamento dei gas gioca un ruolo centrale nelle deformazioni oggi osservate.

Due zone profonde dove il magma tende a concentrarsi
Gli studiosi hanno individuato due aree principali di accumulo del magma: una più profonda, compresa tra 12 e 16 chilometri, e una seconda zona più superficiale, situata intorno agli 8 chilometri. Si tratta di serbatoi che contribuiscono alla comprensione delle dinamiche della caldera, senza però indicare una risalita imminente.

Le nuove indagini hanno inoltre chiarito la questione delle presunte sacche collocate a circa 4 chilometri di profondità: i modelli aggiornati mostrano che sono piccole cavità ormai raffreddate, definite “effimere”, e non considerate un elemento di particolare criticità.

Nuova tabella di allerta: i Campi Flegrei restano in attenzione
La Protezione Civile ha aggiornato la tabella di allerta dedicata ai Campi Flegrei, introducendo criteri più dettagliati per la valutazione dello stato del vulcano. L’aggiornamento non comporta variazioni del livello in vigore: l’area resta infatti in “attenzione”, come già previsto, mentre il monitoraggio prosegue in modo costante soprattutto alla luce delle variazioni del bradisismo registrate nell’area di Pozzuoli.

Il nodo delle esplosioni freatiche
Tra gli scenari valutati dagli esperti figurano anche le esplosioni freatiche, eventi improvvisi generati dalla rapida espansione di gas e vapori nel sottosuolo. Sono fenomeni difficili da prevedere con anticipo, motivo per cui la sorveglianza costante resta la principale misura di prevenzione.

Monitoraggio e aggiornamenti costanti dell’area flegrea
Per gli scienziati seguire l’evoluzione del vulcano è un lavoro quotidiano fatto di misure e analisi. Le istituzioni assicurano un controllo continuo dell’area e la diffusione di dati chiari e aggiornati, così da offrire alla popolazione un quadro affidabile e facilmente comprensibile.



Redazione

Redazione